Silvana Accossato - Sindaco di collegno
Paolo Macagno - Assessore alla Qualità della Vita
Soggettiva - Collegno Fotografia", un appuntamento ormai divenuto consueto nel ricco panorama di proposte culturali della nostra città.
Diciannove edizioni sono la migliore testimonianza della vitalità dell'iniziativa, rivolta non solo agli amanti della fotografìa, ma anche a chi riesce ancora a sorprendersi ogni volta che la luce disegna sulla pellicola il colore e le sfumature delle cose, di un volto, di un luogo che credevamo dimenticato, o che non abbiamo mai visto.
Le immagini in mostra sono state realizzate dai soci del fotoclub rincontro che si sono cimentati con la "natura morta", le fotografìe ci svelano la realtà reinterpretata dalla luce e dalle ombre.
Un'esposizione ricca di spunti e di tante opere di qualità, degnamente ospitata alla Sala delle Arti, la sala espositiva cittadina d'eccellenza.

 

Renzo Miglio - Presidente del fotogruppo l'Incontro
La Natura Morta, in chiave pittorica prima, fotografica dopo, rappresenta da sempre un'immagine compositiva che ritrae frutta, fiori ed oggetti vari inanimati... Su questa tecnica artistica non mi voglio soffermare, lo faranno Bruna Bertolo e Gianni Gallian nelle loro recensioni.
Mi limito a constatare, che, quando il Direttivo nel mese di gennaio ha proposto questo interessante impegno fotografico, per realizzare il catalogo della mostra fotografìca"Collettiva dei Soci" onde completare la 19° edizione della Kermesse: "Collegno Fotografìa-Soggettiva 20 IO", ho notato molti visi sui quali è calata una maschera di perplessità, che celava la preoccupazione di cadere nel retorico, nel de ya veux o addirittura nel banale, inoltre, per molti soci questo era una tipologia fotografica che non avevano mai esplorato.
Una cosa è certa, di volta in volta, nelle serate preposte alla selezione e visione delle opere, il livello qualitativo ed artistico migliorava permettendo, oggi, la realizzazione di questo nuovo catalogo ed una mostra di ottimo livello presso la Sala delle Arti.
Quindi mi compiaccio con tutti i soci, che si sono impegnati nell'accettare e nel superare questa prova piuttosto ostica da realizzare. "La Natura Morta", una sfida che si inserisce egregiamente tra le tematiche trattate negli altri volumi delle precedenti edizioni ed avvalorati, oltre che dalle foto, anche dalle recensioni di Dario Reteuna, Tecnologo della Fotografìa Italiana, Bruna Bertolo, scrittrice e fotografa. Elisa Bergamino, critico d'arte e Gianni Gallian, fotografo professionista e figlio d'arte. Ritengo, pertanto, che questo impegno che noi portiamo avanti nel dare queste valide testimonianze rappresentino un ulteriore tassello per raccontare il variegato mosaico della fotografìa amatoriale.

 

Bruna Bertolo - Critico
Natura morta come essenza di creatività

Ci ammalia, ancora una volta, la sottile magia che emana dalle fotografìe realizzate dagli artisti del foto gruppo "L'Incontro" di Collegno su un tema sicuramente impegnativo, capace di proporsi in mille e mille vesti diverse, come la "Natura morta".
Le foto inserite in catalogo, e tutte quelle esposte in questa mostra dai molteplici aspetti, sono infatti capaci di illustrare il tema in modi assolutamente personali, che rivelano una indiscussa competenza tecnica e una fantasia creatrice capace di sbizzarrirsi in composizioni in cui le "cose" acquistano una dimensione particolare.
Potrebbe sembrare un paradosso, trattandosi di "natura morta", ma le "cose" evidenziano, negli scatti e nelle composizioni esposte, una loro vitalità che le rende assolutamente affascinanti.
Una mostra di elevata qualità che racconta in modo tangibile l'alto livello artistico di questo gruppo in cui il gusto della creatività si sposa con il desiderio di migliorare e di percorrere sempre sentieri nuovi.
Un tema non facile, dicevo, che accomuna il mondo della fotografìa a quello dell'arte figurativa, facendo cadere quel sottile diaframma che spesso separa ancora la prima, condizionata com'è dai rigorosi "tecnicismi", dalla seconda, più libera nell'invenzione e nel mezzo creativo dell'immagine.
Un tema che richiede per il fotografo un grande impegno, una conoscenza profonda della storia dell'arte, un notevole bagaglio tecnico, una grande capacità di scavare in se stessi nelle lunghe sedute di preparazione dell'inquadratura, per ottenere l' "eccellenza estetica" che si acquisisce solo con l'osservazione, la ricerca del bello ovunque si posi lo sguardo, e quel rigore morale che è spesso anche il risultato di una spieiata sincerità con se stessi. Dimenticavo una parola, semplice ma essenziale: "talento".
Una parola che racchiude in sé tutto un mondo. Compresa la capacità del fotografo di agire, e spesso giocare,  lungo tutto il percorso che porta ad una composizione in grado di accontentare chi la fa e di sollecitare  empaticamente la risposta di chi la osserva.  
E in questo lungo percorso, gli obiettivi, le emulsioni, i bagni, la camera oscura, si trasformano nel pennello,  nei colori, nella tela, negli strumenti insomma del pittore che se ne serve per creare immagmi con quegli  oggetti che, pur inanimati e silenziosi, acquistano invece un loro carisma, fatto di luci, fatto di rapporti con  l'ambiente, con il tempo... quasi fossero lì, in attesa che dita pazienti e pensieri creativi capissero il loro  intimo linguaggio.  
Sono tutti aspetti che abbiamo colto nelle bellissime immagini dei fotografi dell' "Incontro" di Collegno:  sapienti ripiani di appoggio, o situazioni di solitudine prive di un contesto concreto; eleganti sovrapposizioni  compositive capaci di creare un numero molto alto di piani che permettano una sensazione di profondità pur nella rappresentazione dello spazio minimo della natura morta; uso incisivo del controluce e della trasparenza degli oggetti; giochi di ombre sapientemente condotti....
Tutto si racchiude in queste immagini in cui composizione e colore, diversamente variegato nelle sue infinite tonalità, sia nel cromatismo che nel bianco e nero, possono creare un mondo sconosciuto ai più, rivelato invece dalla capacità dell'artista di vedere oltre.
Di vedere "oltre" quella ragnatela che racconta di un mondo di ieri e di oggi, di giocare sull'ambiguità di certe  forme e di alcuni oggetti che sembrano trasformarsi in altro, di cogliere quella registrazione di un "istante di  vita" che la traduzione inglese del temine "natura morta", ovvero "stili life", vita fermata, bloccata per un  istante, ci permette forse di cogliere meglio.
Ogni foto esposta rivela una ricerca, rivela la capacità di mettersi in gioco, rivela la propria personale  creatività che certo l'inserimento in un gruppo di artisti dalla lunga esperienza come "L'Incontro" di Collegno,  con i suoi maestri-guida, comporta: in uno scambio reciproco di impressioni, di punti di vista, di  approfondimenti tecnici che certo costituiscono il tesoro indiscutibile di un cenacolo di amanti del click che si  nutre anche di stimoli nuovi offerti alla creatività da mostre e concorsi.
Attraverso le foto esposte ci si rende conto di come la "natura morta" interpretata dai fotografi collegnesi si sia  declinata nelle sue varie forme, toccando momenti di alta espressività e di pura magia, in cui reale e surreale si  fondono quasi inconsapevolmente, in cui l'attenta ricerca della perfezione si rivela in ogni particolare, in cui  l'elegante grafica si veste spesso di bianco e nero, in cui i contrasti cromatici di frutti esuberanti ci richiamano  mitologiche apparizioni....
Che dire? Natura morta certo, ma queste foto sanno far "parlare" anche gli oggetti e i loro autori "ci servono"  su un piatto d'argento, con magiche inquadrature, piccoli frammenti di un mondo quotidiano in cui si  evidenzia anche l'intima essenza delle cose stesse. Magia? Qualcosa di più..... Sicuramente talento e creatività!