di Marco Roveretto

 Le tematiche scelte quest'anno dal fotogruppo per la sua mostra Collettiva, nella sua doppia articolazione, non si può dire che siano un classico delle tematiche fotografiche.
Perseguite più come tecniche accessorie piuttosto che come temi a sé stanti, queste tracce ritengo che abbiano confermato la vitalità del nostro gruppo, con proposte magari stilisticamente non unitarie, come d'altronde normalmente avviene in una mostra collettiva, ma tutte caratterizzate da un segno, un "frame" direbbero gli anglosassoni, che guida il visitatore fra le emozioni e le suggestioni sue e dell'autore.
Dopo le tematiche classiche del ritratto (Collettiva 2007), del paesaggio (Collettiva 2008), della natura morta (Collettiva 2010), le incursioni nell'immediatezza della street photography (Collettiva 2009) e nella fantasmagoria dei colori di RGB e BW (Collettiva 2012) e la parentesi dedita alle celebrazioni del Centocinquantenario dell'Unità d'Italia (collettiva 2011), ecco quest'anno l'accezione nascosta del controluce e crepuscolare della luce tenue, temi adatti più al disvelamento intimo e recondito dell'animo del fotografo, il quale deve però saperle trasmettere ad un pubblico doverosamente attento e selettivo quando si tratta di dare un giudizio sul lavoro svolto.
Volutamente la congiunzione che lega le tracce è stata intepretata in senso disgiuntivo e quindi le opere in mostra seguono uno o l'altro dei due temi o ne tentano la sintesi lasciando al fotografo la libertà di scegliere ed al visitatore l'onere del giudizio.
Lasciando all'intervento di Fulvio Agrimonti, che ringrazio a nome di tutti, lo svolgimento delle tematiche più specificatamente toccate dalla critica fotografica, mi soffermo sui ringraziamenti e su una riflessione finale.

Il ringraziamento, doveroso e sincero, va in primo luogo all'amministrazione comunale di Collegno nel suo insieme, dal Sindaco, Silvana Accossato, all'Assessore alla Qualità della Vita, Paolo Macagno per arrivare allo staff dell'Ufficio Cultura. Tutti hanno lavorato e dato il loro sostegno alla realizzazione dell'evento, inserito nella
più ampia kermesse di "Collegno fotografia - Soggettiva 2013" rendendo disponibile la sede della Sala delle Arti. Un omaggio reso tangibile dalla copertina del presente catalogo, dedicata alla sede della mostra. Un grande plauso va ai colleghi del direttivo che hanno saputo fare squadra per la buona riuscita della manifestazione. Non nominerò nessuno per non fare torti e per ultimi, ma non meno importanti, un grazie a tutti gli autori che si sono messi in gioco per far si che si potesse ammirare un'altra sfaccettatura del mondo dell'immagine fotografica.
La riflessione finale parte proprio da quest'ultima considerazione. Benché il nostro quotidiano sia immancabilmente invaso da troppe immagini proposte in ogni forma e con ogni mezzo, forse anche in modo coercitivo, la fotografia riesce a sperimentare nuovi percorsi e suggestioni che speriamo di essere riusciti a proporvi con originalità ed interesse. Buona visione!

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