di Bruna Bertolo

"Soggettiva 2014", la mostra che da anni gli amici fotografi di Collegno regalano agli appassionati e non del settore, riesce ancora una volta a sorprenderci. E non è solo l'ormai collaudata abilità tecnica di un gruppo appassionato capace di coinvolgere gli spettatori con la bellezza di splendide immagini. A sorprendere è infatti
lo stesso tema sul quale si sono cimentati, dal titolo apparentemente bizzarro e ostico: "Insolito e Fuoriluogo".
Un tema che ha coinvolto ognuno di loro in modo appassionato e creativo, come ben dimostra l'ampio corpo di fotografie, a colori e in bianco e nero, che caratterizza la Mostra, molte delle quali inserite in Catalogo.

Accostarsi al tema dell'Insolito e del Fuoriluogo ha significato per alcuni mettersi alla ricerca di particolari stonati, di piccoli dettagli che contrastano con lo sguardo d'insieme, di situazioni al limite del paradosso, di curiosità apparentemente inconciliabili con quelle aspettative che rientrano nella norma. Qualche volta anche cogliere il brevissimo spazio temporale dell'attimo fuggente, con uno sguardo critico ed attento alla realtà circostante nel suo "élan vital" che ricorda per certi versi le fotografie alla Cartier-Bresson, tanto care ad una moltitudine di appassionati della Storia della fotografia.
La fotografia però può essere anche il risultato di una attenta capacità di lettura della "realtà diversa", magari l'incontro con una superficie in grado di stimolare il fotografo, un muro con le sue scritte, o le pubblicità d'antan cancellate parzialmente dal tempo: un incontro casuale che consente all'artista dell'obiettivo di trasmettere agli altri un'immagine su cui la capacità di leggere anche "oltre" permette di costruire una piccola scena completamente nuova, efficace, una nuova elaborazione formale di assoluta creatività e novità. Una molla creativa che parte da un casuale montaggio di parole o figure o situazioni per comporre spiritose metafore o momenti davvero "fuori luogo".
Per altri fotografi del Gruppo collegnese il tema proposto si è tradotto in una vera e propria prova di abilità creatrice: il fotografo non ha colto l'insolito nella realtà circostante, ma è diventato lui stesso il creatore dell'evento "fuori luogo", inserendo banali elementi in contesti assolutamente inusuali.
E' il galoppo sfrenato della fantasia e della capacità di inventare storie su piccoli dettagli apparentemente insignificanti, capacità che, attraverso le tecniche di un bravo ed esperto fotografo, permettono di andare oltre il banale, oltre illldéja vu".
Modi diversi dunque di lavorare su un tema non facile, tutt'altro che scontato, ma proprio per questo stimolante ed incisivamente curioso, soprattutto per chi continua a concepire la "Fotografia", quella con la 'T' maiuscola, non come semplice scatto sulla banalità quotidiana ma come prova di creatività e fantasia: quando il fotografo diventa padrone della tecnica sente anche il bisogno di metterla al servizio della fantasia, con i più svariati atteggiamenti. Dal sarcasmo al divertimento, dalla denuncia alla speranza e non è certo insolito che cerchi anche .... "L'INSOLlTO" e il "FUORILUOGO", rifuggendo l'abitudine e scavando oltre la superficie!

Bruna Bertolo, scrittrice e giornalista.

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